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Il Gruppo Monzino. Fare impresa di generazione in generazione.

di Redazione

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Les Henokiens è una associazione internazionale che raggruppa imprese familiari bicentenarie. Si tratta di una straordinaria longevità che conferisce alle aziende membri una innegabile distintività all’interno del panorama economico internazionale e le rende particolarmente interessanti nella prospettiva del passaggio generazionale considerato unanimemente un momento particolarmente critico nella vita di un’impresa.

Ad oggi fanno parte dell’associazione una cinquantina di aziende di cui ben 12 sono italiane. Non si tratta di un caso: l’impresa familiare è una configurazione organizzativa profondamente radicata nella storia del nostro Paese e ancora oggi i numeri delle piccole e medie imprese familiari ce lo confermano.Se come ricorda Giulio Sapelli “la piccola impresa (…) si modella sulla persona e sulla famiglia dell’imprenditore proprietario e ne segue e ne performa potentemente i destini”[1] (pag. 63), anche la media impresa italiana continua a configurarsi prevalentemente come impresa familiare nonostante le indubbie evoluzioni organizzative che hanno portato alla ricerca di nuovi equilibri tra proprietà e management[2]. Tra i membri di Les Henokiens troviamo anche la realtà di Monzino, un’impresa che ha fatto della produzione e della commercializzazione di strumenti ed edizioni musicali, il suo core business.

Oggi affermato gruppo internazionale[3] la Monzino mantiene forte il legame tra impresa e famiglie con radici ben piantate nella città natale, Milano.

“L’azienda nasce proprio a Milano, in via Dogana, in un negozio con laboratorio adiacente per la produzione di corde armoniche per pianoforti. Poi ci trasferimmo in via Larga, appena prima della seconda guerra mondiale, dove c’era anche l’abitazione della famiglia…”– racconta Antonio Monzino Jr., presidente e CEO della Holding del Gruppo. “Il 1750 è la data che abbiamo individuato come punto di partenza della nostra storia, anche se dopo una ricostruzione attenta dei documenti di famiglia, non mancano riferimenti risalenti al 1749. Oggi siamo all’ottava generazione occupata in azienda, con uno solo della settima e la nona generazione che si affaccia all’ età scolastica sta osservando…”

Questa capacità di durare nel tempo è certamente attribuibile ad una eccezionale abilità imprenditoriale di innovare conservando. Non di meno occorre riconoscere anche l’attenta selezione avvenuta ad ogni passaggio generazionale.“Per una serie di circostanze si è quasi sempre scelto un unico successore a cui lasciare la guida dell’impresa. Dove c’erano due figli, l’uno passava a guidare l’azienda e l’altro si dedicava ad altre attività. Una eccezione: alla fine della seconda guerra mondiale, mio padre, di ritorno dal fronte, acquisisce le quote di una cugina appartenente ad un ramo della famiglia e prosegue così da solo nuovamente.Poi è arrivata la mia generazione: eravamo cinque fratelli e la divisione è stata fatta per cinque. E’ toccato a me il comando dell’impresa, in quanto maggiore, ma anche perché ero quello che più avevo seguito mio padre in tutti i suoi percorsi non senza qualche momento di scontro” – continua Antonio Monzino.“Mio padre mi mandava in Inghilterra, in Francia, presso i nostri fornitori per imparare il mestiere, sebbene io non abbia mai acquisito una competenza tecnica diretta nella costruzione essendomi per lo più dedicato al mercato ed agli aspetti organizzativi, ai rapporti con i fornitori e via via che l’impresa cresceva e si ramificava, ai rivenditori ed ai musicisti, l’area di attività che si è maggiormente sviluppata negli anni Sessanta”

“Noi siamo condannati a crescere. E’ necessario per la famiglia ma anche per il personale. E’ quello che possiamo definire la funzione sociale dell’azienda. Si creano tutta una serie di aspettative nelle persone che lavorano con noi! Noi abbiamo la responsabilità di proseguire”.

Dunque in Monzino l’idea di crescita coincide con quella di responsabilità, dove il primo impegno è verso l’impresa concepita come bene-comune.Ed è per questo che occorre giocare d’anticipo e preparare con estrema cura il passaggio generazionale: “E’ il leit motif delle aziende familiari: ad un certo punto ci si incomincia a preoccuparsi della successione”, conferma Antonio Monzino.

Alla guida dell’impresa occorrono figure altamente preparate e competenti nell’affrontare le sfide poste dalla globalizzazione e dalla instabilità dei mercati, ma anche persone appassionate di un prodotto, di un marchio e profondamente radicate in una storia imprenditoriale e familiare che si desidera far continuare a vivere. Far convivere la ragione e la passione, le due coordinate lungo le quali si dipana la storia di successo dei Monzino.“La nostra scelta è stata quella di mettere in campo una serie di organi legati alla famiglia con l’aiuto di consulenti esperti in materia. Sono scelte importanti che vanno interiorizzate e discusse. Noi abbiamo un organo che valuta e suggerisce le remunerazioni dei membri della famiglia così da evitare a noi famigliari questo delicatissimo compito… E’ un comitato composto da professionisti a cui si affiancano consulenti, figure esterne, che conoscono profondamente l’azienda. Uno degli obiettivi è la individuazione di chi potrà essere il nuovo leader e quale tipo di leader. Un tecnico? Un leader di garanzia? Quale capacità privilegiare?”

Nel 2002 i Monzino decidono di stendere un “patto di famiglia” che costituisce un punto di riferimento imprescindibile nella definizione e regolamentazione delle fasi di passaggio del testimone ma anche, più regolarmente, nelle relazioni tra famiglia e l’impresa.Il documento contiene una serie di “regole” che consentono alle nuove generazioni cui toccherà condurre l’impresa, di continuare a coltivare e ad elevare il valore creato da chi li ha preceduti e di riattualizzarlo, per poi consegnarlo a coloro che verranno.

E’ interessante notare che l’impresa è definita “entità di ordine superiore destinataria delle aspettative di numerosi portatori di interessi e, in quanto tale, salvaguardata per perdurare nel tempo”[4].

Famiglia e impresa: punto di forza o di debolezza?

Un punto di forza, si direbbe, ma se sapientemente governato.

Dopo un periodo di turbolenza che è seguito ai primi risultati negativi correlati alla crisi economica e ad alcune scelte operative, allo scopo di garantire il superamento delle difficoltà attraverso una nuova governabilità ed un nuovo modello di business, i soci hanno costituito un Patto di Sindacato che riunisce tre rami familiari. Il Cda della Monzino Spa oggi è formato da un membro esterno indipendente nominato dal Patto, uno da chi non ha aderito al Patto e dal sottoscritto nel mio ruolo di imprenditore, di conoscenza e di lunga militanza nel settore. Anche nelle società operative è entrato un giovane manager con competenze professionali adeguate al rilancio del business.

Nel Gruppo Monzino Inoltre il collegamento tra famiglia e business viene garantito da organi specificamente deputati: il Consiglio di Famiglia, l’Assemblea di Famiglia, il Comitato delle remunerazioni e valutazioni dei familiari ed il comitato di valutazione del Gruppo.Accanto alla governance l’altro motore è la profonda adesione ad un medesimo modello di business, considerato familiare in quanto “fondato su principi quali l’unitarietà di intenti, la solidarietà, il rispetto reciproco e la sobrietà nei comportamenti condivisi da tutti gli appartenenti alla Famiglia: tali principi sono espressi nel codice etico della Famiglia”.

Ci tiene a precisare Antonio Monzino: “Si, tra i valori che contraddistinguono questa impresa c’è anche la sobrietà, un valore che deriva quasi automaticamente dalla famiglia di origine. Mio padre è sempre stato, pragmatico, lavoratore ma molto semplice, low profile… Ma questo non è qualcosa di scontato, ognuno, legittimamente, può avere aspirazioni diverse…e ciò avviene soprattutto quando la famiglia si allarga ”Come a dire che ogni equilibrio è sempre dinamico perché è fondato sulla libertà delle persone le quali costituiscono la vera tempra dell’impresa. Ma, essendo una libertà educata alla familiarità con valori quali la fiducia, l’indipendenza, l’imparzialità, la riservatezza, l’onestà, la lealtà, essa in grado di tradursi in impegno comune per continuare a far durare una storia importante.

[1] G. Sapelli Elogio della piccola impresa, Bologna, Il Mulino, 2013,[2]

[2] Da Il Quarto capitalismo. Un profilo italiano di Andrea Colli fino alle più recenti indagini Mediobanca-Unioncamere il profilo emergente della MI italiana resta ancora prevalentemente familiare.

[3] “L’attuale configurazione del Gruppo Monzino vede, in seno alla Famiglia Monzino, la presenza di una Holding di partecipazione, la Monzino Spa, che controlla tre aziende operanti a livello internazionale nel campo degli strumenti e delle edizioni musicali: due società partecipate Mogar Music Spa e Carisch Spa ed una joint venture paritetica Gewa Med Srl. Inoltre il Gruppo comprende una società di Real Estate, Immobiliare1750, e un ente no profit, Fondazione Antonio Carlo Monzino”. www.monzino.it

[4] Si veda il sito www.monzino.it

Redazione – Gruppo Zambon